Imparare dalla Cappadocia. Esperienze fra arte e restauro

In Cappadocia ha luogo un “laboratorio” di studi e ricerche che vede impegnati i ricercatori dell’Università degli Studi della Tuscia in attività sul campo per la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione della pittura bizantina, del suo contesto architettonico e paesaggistico nel sito Unesco della Cappadocia rupestre ed in particolare nell’Open Air Museum di Gőreme.

La giornata di Studio “Imparare dalla Cappadocia. Esperienze fra arte e restauro”, curata da Rita Biasi e Paola Pogliani, che si terrà il 16 marzo nell’ambito delle attività di Terza Missione dell’Università degli Studi della Tuscia, si propone di ripercorrere le tappe della progettazione e delle attività di valorizzazione dello straordinario paesaggio cappadoce nell’ambito di una più ampia riflessione sulle prospettive future dei paesaggi culturali.

La giornata si aprirà con la prolusione di Maria Andaloro, Professore Emerito e direttore della missione in Cappadocia, che ha curato insieme a Salvatore Schirmo e Gaetano Alfano la recente mostra “Parlami, Terra! Medea e Pasolini in Cappadocia”. Verranno poi ripercorse le principali tappe del progetto di valorizzazione del paesaggio della valle di Göreme fino al prestigioso riconoscimento del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino (XXXI edizione, 2020-2021) da parte della Fondazione Benetton Studi Ricerche. 

Dall’esperienza in Cappadocia lo sguardo si allargherà per affrontare, con interventi di alto profilo e carattere interdisciplinare, le prospettive future dei paesaggi culturali fra vulnerabilità e resilienza nel contesto degli attuali profondi cambiamenti e rischi ambientali.

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