Conferenza alla Camera dei deputati di presentazione dello speciale monografico di “ARCHEO”.
Si è tenuta presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati la Conferenza di presentazione dello speciale monografico della rivista Archeo dal titolo “Ittiti, una civiltà riscoperta”. L’incontro è stato organizzato dall’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Türkiye.
Alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica di Türkiye in Italia, Ömer Gücük, ha aperto
i lavori Gökhan Yazgı, Direttore Generale per i Beni Culturali e Musei del Ministero della Cultura
e del Turismo della Repubblica di Türkiye. A seguire sono intervenuti Riza Haluk Soner, direttore
dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Türkiye, il Direttore della rivista Archeo,
Andreas Steiner, il Prof. Stefano De Martino dell’Università di Torino, la Prof.ssa Silvia Alaura
del CNR Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale e il Prof. Massimiliano Marazzi
dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Gökhan Yazgı: “La ricchezza archeologica dell’Anatolia attrae dal XVI secolo. Gli scavi
archeologici iniziano nel XIX secolo e sono ancora in corso. Solo nel 2022 sono state concluse 257
attività, di scavo e ricerca che vanno avanti tutto l’anno. Le missioni dove Türkiye e Italia
collaborano sono attualmente 8, di cui 7 progetti di scavo e uno di restauro. La varietà archeologica
che offre la Türkiye è unica al mondo. Gli Ittiti rappresentano il primo Stato mondiale, all’inizio del
secondo Millennio a.C.. Ringrazio il Parlamento italiano e la Camera dei Deputati per lo spazio
offerto a questo evento e sono sicuro che Türkiye e Italia collaboreranno per molti anni ancora nel
settore della ricerca archeologica”.
Riza Haluk Soner: “Gli Ittiti sono una popolazione ancora poco conosciuta, e grazie ai numerosi
scavi nella capitale ittita, Hattusa, ne stiamo scoprendo sorprendenti aspetti di vita sociale,
organizzazione politica e religiosa. Come Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di
Türkiye in Italia siamo impegnati in un altri progetti di valorizzazione della cultura ittita, che
comprendono varie attività come concerti di musica ittita, fumetti per ragazzi o ricostruzioni di
strumenti dell’epoca. Ringrazio la rivista “Archeo” per lo spazio dedicato agli Ittiti e in particolare
il Parlamento e la Camera dei Deputati dell’Italia che hanno manifestato attenzione per un evento
sull’archeologia così importante”.
Prof. Stefano De Martino: “Gli Ittiti erano grandi diplomatici, ospitavano lingue e culture molto
diverse. I trattati siglati dagli Ittiti, tra i primi al mondo, erano dei veri e propri contratti. Ne è prova
il fatto che una copia del trattato di Kadesh siglato tra Ittiti ed Egizi è ospitato a New York dal
Palazzo ONU e simboleggia il primo trattato di pace internazionale della storia e la sua volontà di
pace, dato che diede vita a mezzo secolo di assenza di guerre e conflitti. La cultura ittita è da
considerarsi una spugna dell’altrove. Gli Ittiti erano dotati di due sistemi grafici: uno cuneiforme
semplificato e uno geroglifico, voluto dal potere centrale, facilmente riconoscibile come anatolico”
Prof.ssa Silvia Alaura: “La riscoperta degli Ittiti, popolo citato nel Vecchio Testamento della
Bibbia nella descrizione della Terra Promessa, ha cancellato tutti i dubbi sulla loro esistenza. I testi
greci non menzionano gli Ittiti, perciò sono stati identificati fino al XIX secolo come ogni volta una
popolazione diversa, nonostante i numerosi reperti ben visibili. Nel 1923 con la nascita della
Repubblica di Türkiye, sotto la guida di Mustafa Kemal Atatürk, si dà grande impulso agli scavi
archeologici. Gli scavi nel tempo hanno riportato alla luce nel dopoguerra un’iscrizione bilingue
luvio geroglifico-fenicio, che ha poi generato uno scatto in avanti di conoscenza che ha portato nel
1968 in Italia alla nascita dell’Istituto di Studi di Ittitologia del CNR”
Prof. Massimiliano Marazzi: “Gli Ittiti danno vita ad una scrittura geroglifica bella quanto quella
egizia. La missione italiana, turco, tedesca nella capitale ittita, Hattusa, è un esempio di
collaborazione e di utilizzo di tecnologia avanzata. Grazie a aerofotogrammetrie dalla roccia si
riescono a ricavare informazioni che a occhio nudo non si vedono. E questa tecnica viene utilizzata
per la prima volta al mondo in Türkiye. Ad Hattusa sono state scoperte iscrizioni in pittura rossa a caratteri geroglifici con due firme delle maestranze al lavoro nella volta di una posterula. Un
architetto dell’epoca da un lato firma tutte le pietre, mentre un secondo architetto spiega con un
altro geroglifico cosa rappresenta la posterula stessa. Una scoperta che aggiungerà molto alla storia
degli Ittiti, già fondamentale per l’approfondimento della storia antica”.